“Fotografia N.2” è il secondo capitolo della storia di Giovanni Milani, un viaggio lungo 10 tracce all’interno di un mondo fatto di pensieri malinconici e riflessioni fumose. Abbiamo chiesto al musicista toscano di raccontarci tutti i brani che compongono il suo ultimo album, sviscerandoli dal punto di vista dell’autore.
ANGELO DI FANGO
“Angelo di fango” è il primo brano dell’album ma l’ultimo che ho scritto rispetto a quelli contenuti nell’LP. Difatti è un po’ diverso rispetto agli altri ma più vicino a quello che è la mia estetica musicale al momento. L’ho voluto mettere come primo brano per una questione concettuale, non solo con questo album sto uccidendo il vecchio me ma già la prima traccia mostra probabilmente già il nuovo assassino che porterà una nuova estetica. Con questo brano ho cercato di ricreare le sensazioni di una depressione passata.
JEANS
“Jeans” è un brano che risale a circa sei anni fa. Il frutto di un incontro non andato particolarmente bene con un produttore delle mie zone. In sintesi stravolse un brano che gli avevo portato citando spesso il termine “parole-jeans”, ossia parole a suo avviso ormai troppo utilizzate e perciò logore. Per me era ed è assurdo pensare che certe parole, certi concetti come l’amore o l’affetto possano in qualche modo perdere di significato solo perché se ne parla troppo, perciò scrissi “Jeans”, un inno alle cose semplici, alla bellezza del poter essere anche banale poiché niente lo è, come mettersi un paio di jeans: talvolta un gesto anche così semplice risulta complesso in un mondo dove tutto deve essere eccezionale.
RICORRENTE
“Ricorrente” è nato come una melodia che ogni tanto mi suonava in testa, un motivo ricorrente appunto, inizialmente credevo fosse un brano già scritto, chiedevo ai miei amici se lo riconoscevano. All’ennesimo “no” realizzai che probabilmente era solo un mio capriccio, e lo buttai su carta.

LA DONNA DEL TRENO
“La donna del treno” è il primo brano che ho scritto in assoluto, o quantomeno il primo compiuto nella sua interezza. Sono passati dieci anni ma ancora me lo porto dietro, mi dona serenità, non ha nessun concetto importante dietro, parla solo di quegli amori impossibili che succede di sognare quando siamo in treno, questo brano vuole un po’ essere come quei sogni, ti scaldano tiepidamente ma sai che in fondo sono solo un gioco della fantasia.
NANNA NENA
“Nanna Nena” è una ninna nanna per addormentare il bimbo dentro di noi, farlo riposare, accettare le sue debolezze e le sue voglie, senza timore del giudizio. Addormentare dolcemente il bimbo porta ad amare l’adulto, mentre il sonno dell’adulto genera innocenti mostri. I danni fatti dal “sonno degli adulti”, ossia dalla loro immaturità, dalla incapacità talvolta di amare in maniera sana, poiché non educati a loro volta ad amare neanche se stessi e il bimbo che è dentro di loro, si ripercuote violentemente anche su coloro che dovrebbero più godere del loro amore incondizionato, i figli, creando così mostruosi irrisolti e sofferenze che li porteranno a nascondere e a temere in età adulta di esprimere il bimbo innocente che è stato corrotto col forte odio che solo l’amore inespresso può generare.
DORMO NELLA PANDA
“Dormo nella Panda” è il risultato del pomeriggio con il produttore che mi ha portato a scrivere “Jeans”. Inizialmente era un brano totalmente diverso ma me lo stravolse e uscì fuori “Dormo nella Panda”. La versione dell’album è leggermente diversa per il testo e l’armonia ma di base è rimasta piuttosto fedele a quella di sei anni fa. Chiaramente è un brano per prendere in giro un certo tipo di musica che poi in fondo pure io ascolto.
ODIO ANDARMENE
“Odio Andarmene” parla di un suicidio di una persona a me cara che se ne è andata qualche anno fa. Nella canzone ribalto il punto di vista, non è colui che muore che se ne va ma colui che resta che, incapace di tenere viva in quella persona la voglia di restare, odia andarsene dall’altro.

JELOSIA
“Jelosia” dovrebbe rappresentare un litigio in musica. Una versione aveva anche un testo recitato, ma ho deciso di mantenere solo lo strumentale.
ASSENZA
“Assenza” parla di come l’assenza e la lontananza siano il modo migliore di amare una persona la cui vicinanza non creerebbe che sofferenza sia da una che dall’altra parte. Racconta dell’assenza lasciata alla fine di un amore, un’assenza che non è legata all’altro che abbiamo perso ma ciò che la relazione ha tolto alla propria persona, che rimane quindi sia priva dell’altro ma soprattutto di sé stesso.
SEGUI IL TEMPO
“Segui il Tempo” è un brano dedicato al ballare e al lasciarsi andare. Anch’esso ha una versione cantata ma ho voluto mantenere lo strumentale per questo album.

Leggi anche:
Gato Tomato: il comfort food dell’anima
Commenti
Una risposta a “DEEP DIVE TRACKS: GIOVANNI MILANI – FOTOGRAFIA N.2”
[…] Leggi anche:Deep Dive Tracks: GIOVANNI MILANI – FOTOGRAFIA N.2 […]