DEEP DIVE TRACKS: Bordeaux – Pesa tutto il mondo addosso

“Pesa tutto il mondo addosso” racconta il passaggio all’età adulta come un percorso di crescita e trasformazione, fatto di scelte che definiscono il futuro e di emozioni che ne scandiscono ogni fase. Diventare grandi significa ridefinire i propri confini, attraversare il caos con uno sguardo consapevole, alla ricerca di un nuovo equilibrio: nei nove brani che compongono il nuovo disco di Bordeaux si intrecciano sentimenti contrastanti che fanno parte del passaggio all’età adulta tra euforia e leggerezza, malinconia e il peso delle scelte che plasmano ciò che saremo domani.

Abbiamo chiesto all’artista romana di raccontarci i brani che compongono il suo nuovo album, sviscerandoli dal punto di vista dell’autore:

CONFINE
“Confine” è una canzone che dà voce a tutti quei pensieri intrusivi nella vita di tutti i giorni che ci ricordano di vivere con più leggerezza le cose che ci succedono.
Rappresenta la voglia di evadere dai problemi, dalla pesantezza della routine ed in qualche modo è un invito a ritrovare un po’ di quella spensieratezza che era più presente quando eravamo bambini, che comporta il non precludersi niente e vivere senza porsi limiti.

SCRIVERCI SOLO DI NOTTE
Una riflessione su quanto ci venga molto più spontaneo dichiararci, aprirci rispetto ai propri sentimenti e stati d’animo quando è notte e siamo soli in camera con il nostro telefono tra le mani.
L’incapacità di comunicare le proprie emozioni è un argomento che ritorna spesso nel disco, per esempio anche in “Niente di speciale” e “Cuore o Testa”, è una tematica che mi turba parecchio perché penso che la mia generazione in particolare si stia abituando all’iperconnessione ed a vivere la propria emotività principalmente a livello virtuale.

NIENTE DI SPECIALE
“Niente di speciale” è una ballad che parla di una storia d’amore che non si è mai data una possibilità di esistere veramente, in cui ha vinto la paura nel definirsi speciali l’uno per l’altra.
Nasce da un’idea di piano molto bella di Dario Jacque, il producer con cui ho lavorato per tutto il disco, poi chiaramente sono stati aggiunti svariati elementi nella produzione tra cui i violini suonati da Giulia Gentile che aprono tantissimo i ritornelli e rendono il tutto più catartico.

tutte le foto: Cecilia Chiaramonte

INTERLUDIO
Questa traccia inizialmente faceva parte della pre-produzione che avevo fatto di “Pesa tutto il mondo addosso”, l’avevo pensata come un outro, avevo lasciato un sample di arpa e registrato svariate voci super eteree che mi trasmettevano una grande sensazione di quiete prima di una tempesta, per questo motivo poi Dario Jacque ha sviluppato meglio questa idea arricchendola anche con la presenza dell’oud, abbiamo poi registrato la voce lead ed automaticamente ci è sembrato molto più efficace utilizzarla come interludio alla traccia che poi dà il nome a tutto l’album!

PESA TUTTO IL MONDO ADDOSSO
È la traccia che dà il nome al disco, un inno alla libertà, al non perdere la curiosità verso l’esterno nonostante il mondo in cui viviamo metta a dura prova la nostra fantasia ed immaginazione, perché siamo tartassati da troppi input, informazioni di qualsiasi tipo che molto spesso ci ritroviamo a recepire passivamente. Questa canzone è un invito al non piegarsi mai e ad avere una giusta dose di coraggio per guardare oltre e volare sempre più in alto.

È COME DIVENTARE GRANDI
È una ballad che ho scritto in un momento della mia vita in cui sentivo che non stavo costruendo nulla mentre in realtà lo stavo facendo, solo che non riuscivo a rendermene conto ed avevo la perenne sensazione di star annegando.
Qui scrivo della paura che ho di crescere e di perdere la mia parte più bambina con cui a volte ancora oggi per fortuna riesco ad osservare il mondo.

CUORE O TESTA
La continua lotta tra ragione e sentimento che viviamo un po’ tutti noi. Forse è il brano più elettronico del disco insieme a “Scriverci solo di notte” e “ Pesa tutto il mondo addosso”. La produzione è un loop che va poi a creare un momento climax nella parte centrale della canzone in cui si sente una coppia nel pieno di un litigio che sembra non sopportarsi più.
Con Dario volevamo creare questo dualismo tra strofe più aperte e riflessive e ritornelli carichi, crudi e con cassa dritta.

FUORISTRADA
Con “Fuoristrada” torna la voglia di evadere, di urlare a squarciagola che in un mondo così è difficile crescere, quindi la necessità di scappare dalla città, dal cemento per ritrovare leggerezza e serenità. È un brano che mi ricorda molto l’estate, il sapore di sale tra i capelli, un finestrino abbassato per accogliere una ventata d’aria fresca, un viaggio.

ME L’HAI INSEGNATO TU
È un brano a cui tengo particolarmente, chitarra super lo-fi suonata da Corrado Filiputti e voce, l’idea con Dario Jacque era di lasciarla così nuda e cruda. È una profonda dichiarazione d’amore verso una persona che mi ha insegnato molto, soprattutto ad amare me stessa.

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