“La Crisi dell’Uomo”, il nuovo album dei Grill Boys, esplora il contrasto tra il bisogno di imporsi e il rischio di perdersi, tra il desiderio di controllo e la paura di non bastare. Giovane Giovanni traduce inquietudini personali e collettive in storie che mescolano vita vissuta, riferimenti cinematografici e suggestioni letterarie, costruendo un universo sonoro che attinge al punk, al rock, fino al funk e alla new wave.
Abbiamo chiesto al collettivo milanese di raccontarci i brani che compongono il terzo capitolo della loro trilogia, sviscerandoli dal punto di vista dell’autore:
DONNA ALFA
Un brano disco-funk per celebrare la Donna Alfa da una parte, ma per voler farsi comunque valere. Immagino questo pezzo come un tiro alla fune tra un uomo e una donna, ma senza un vincitore. Con questa canzone ho voluto, come in altri brani, caricare molto la strumentale (realizzata con il mio amico Zeno Viggiano) inserendo molti tributi al mondo disco-funk e house.
LOLITA
Tratta dal libro di Nabokov e il film di Kubrick. Il tema è quello dello sbagliato e del proibito, della presa in giro: lei con me sta solo giocando. Non resta che berci sopra.
MOTEL
Ispirato a Psycho di Hitchcock e ai gialli italiani anni 60/70. Questa canzone, proprio come i film a cui si ispira, la definirei una canzone di genere. Uno dei generi che negli ultimi anni ho ascoltato di più è proprio la library music e i compositori come Ennio Morricone, Luis Bacalov, Riz Ortolani, Piero Piccioni, Stelvio Cipriani…
Questa produzione nell’album è forse la mia preferita, nel finale mi sono divertito a rendere il brano ancora più cinematografico.

MANDY
Il mio primo amore è stata Mandy. Con lei ho perso i contatti da anni oramai, ma ogni tanto da amici di amici mi arrivano notizie, sembra abbia preso una brutta strada. Forse una ballata, un po’ come nei film, potrà farla tornare in sé.
Per questo pezzo l’ispirazione musicale è un’unione tra ballata anni 50 e sintetizzatori anni ’80. La canzone infatti ha una chitarra, una drum machine e poi un crescendo di synth verso la fine.
PEDRO Y PEPE
Ispirata dal film “La Notte dell’Iguana”, dove l’attrice Ava Gardner andava a divertirsi con Pedro e Pepe, perché il marito non era più in grado e non aveva più voglia di soddisfarla e l’unica cosa che riusciva a fare era bere. Mi divertiva la figura del marito, che in realtà nel film neanche si vede. Lui sa benissimo di Pedro e Pepe, ma non gli importa, per quanto però sia anche innamorato di Ava Gardner. Lei invece va con Pedro e Pepe, che non riescono però a farla realmente contenta.
Per la produzione mi sono ispirato al genere Exotica, nato negli anni 50. Un genere che si basa sulle sonorità stereotipate e sintetizzate di paesi esotici come le Hawaii, miscelate con la musica leggera occidentale. Tra i pionieri del genere è Les Baxter.

C.O.N.R.A.D.
Conrad è nato come un alter-ego americano da un fumetto che avevo disegnato. Con questa canzone mi immagino la famosissima route 66, una moto ed un viaggio in solitaria a recuperare la propria ragazza in pericolo.
SENTIMENTI IN GIRO
La primavera dell’amore, quel momento dove i sentimenti e le emozioni in tema amoroso sono forti e tante. Il pezzo si sviluppa su una base di richiamo anni 90, costruita principalmente da un breakbeat e un piano elettrico. Tutto nasce da una frase sentita durante il programma Temptation Island in cui Lorenzo Amoruso disse: “Ci sono tanti sentimenti in giro”.
RICONOSCIMI
“Riconoscimi” è una canzone che parla di un momento dove ogni sicurezza sembra non esserci più. Chiedo aiuto a Dio, non più curante del dubbio della sua esistenza, e alla ragazza che ho amato, anche in questo caso senza pormi un problema di non essere più ricambiato. Ho bisogno solo di ritrovare delle certezze, proprio ora che sembrano non esserci più.
Per quanto riguarda il suono, ho voluto dare peso alla parte strumentale. Due volte viene proposto una sorta di tema, come nei film. Lo troviamo all’inizio e alla fine. Mi sono ispirato alle colonne sonore francesi e italiane. Volevo questo brano fosse quasi una colonna sonora dell’album.

CANTAUTORATO
La canzone nasce come presa in giro ai cantautori italiani. Una volta registrato il pezzo ci siamo resi conto che invece era anche molto orecchiabile. Il testo è banalissimo, e le sonorità molto leggere e simpatiche, l’obiettivo è infatti quello di un pezzo pop.
PIRATI DELLE ETICHETTE
I Grill Boys sono dei ribelli un po’ alternativi. Non immaginatevi i Sex Pistols, ma più dei lavoratori di ufficio. Le radio non vogliono passare il loro brano, e a questo punto loro interverranno con la forza, entrando negli studi di una radio così da far finalmente riprodurre il loro brano.
Le sonorità di questo pezzo sono ska / punk. Simile al brano “X Fucktor”, in questo caso una drum machine un organetto e il basso sono i protagonisti del pezzo.

Leggi anche:
DEEP DIVE TRACKS: MARCOVITA – Penultimi Romantici