DEEP DIVE TRACKS: greatwaterpressure – passo zero

Un viaggio attraverso atmosfere nu-funk di ispirazione 70’s e vibrazioni che strizzano l’occhio all’italo-disco di nuova generazione: “passo zero”, il nuovo EP dei greatwaterpressure, cattura l’essenza di un percorso emotivo tra alienazione e momenti di introspezione, in un melting pot artistico totale.

Il collettivo milanese ci ha descritto il nuovo lavoro discografico brano dopo brano, raccontandoci di una fuga ma anche di un ritorno:

supersenzapiombo
Abbiamo iniziato a produrre questo brano lo scorso maggio, con l’estate alle porte e un sound ben definito nella testa, che unisse componenti nu-funk all’alternative R&B.
Il ritornello fa chiaramente riferimento alle atmosfere disco/funk di ispirazione 70’s: siamo partiti da lì, il resto è seguito a cascata.
Davide Capizzi – batterista dalla spiccata sensibilità artistica – ha dato una marcia in più all’arrangiamento facendolo groovare nel modo giusto.
Infine, il testo di Jacopo Cislaghi ci è sembrato perfettamente calzante sia sul piano del mood sonoro del singolo brano, sia su quello più concettuale dell’intero EP.
Lo abbiamo sin da subito identificato come singolo di lancio del disco.

topo di città
In linea col brano precedente, siamo partiti dalla ricerca intensiva di elementi disco/funk che potessero ispirarci.
Il pattern ritmico di apertura è un chiaro omaggio agli Slave, sulla cui musica abbiamo consumato più di un paio di scarpe sul dancefloor, nel corso della nostra vita.
La linea di basso l’abbiamo prodotta utilizzando interamente il campionatore: ci abbiamo dedicato tantissime ore in studio e siamo molto orgogliosi di quanto ottenuto.
Mark Evich – produttore dell’EP – ha insistito per una costruzione armonica della strofa più jazz-oriented, rispetto alla demo originaria, con risultati davvero sorprendenti. La voce di Jacopo Cislaghi ha fatto il resto.
1m9g
Questo brano nasce attorno a un loop di piano elettrico che, nella sua semplicità, ci ha sin da subito conquistato per la pienezza emotiva.
Grazie all’inestimabile aiuto di Igor Zurzolo – fonico e sound designer del collettivo – abbiamo trovato i suoni giusti per l’intreccio iniziale di sintetizzatori, fatto di botta e risposta tra due linee contrastanti (una campana elettrica e un lead). Questa è a nostro avviso l’anima del pezzo, in grado di trasmettere vibrazioni festose ma nel contempo malinconiche, un po’ assimilabili agli ultimi giorni di agosto, quando da ragazzini ci si godeva i rimanenti scampoli d’estate prima di tornare a scuola.
Le lyrics sono venute fuori da sole, con il racconto di un viaggio quasi finito e una storia romantica in divenire.

passo zero
La title track dell’EP è paradossalmente la canzone che, sul piano sonoro, va a discostarsi un po’ rispetto al mood delle tre precedenti.
In questo caso abbiamo fatto un uso massiccio di sample per la creazione di tutta la struttura armonica, a cui poi è stata aggiunta la linea di basso killer suonata da Federico Ardemagni.
Il primo risultato era un brano Electro-Soul con atmosfere quasi trip hop. Qui è stato fondamentale l’intervento di Mark Evich, che ha regalato al brano un piglio molto più contemporanea ed incalzante, senza però snaturarne l’idea iniziale, quasi onirica, come se l’arrangiamento, insieme alle parole di Jacopo Cislaghi, andassero a formare il racconto di un sogno durante il dormiveglia.

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