DEEP DIVE TRACKS: LAW J. DINERO – Gloryland

“Gloryland” è il disco d’esordio di LAW J. DINERO: un viaggio meraviglioso attraverso folk ballads, alt pop psichedelico e delta blues, una vera e propria antologia riempita di storie e vicende d’altri tempi. Abbiamo chiesto al musicista vicentino di raccontarci tutti i brani che compongono l’LP, sviscerandoli dal punto di vista dell’autore.


1. If You Have Friends in Gloryland
Lo spiritual delle montagne che rasserena chi oggi non ci sarà più. Lassù non ci sarà sofferenza, inganno, non ci sarà bisogno del sole e della luna perché la luce divina coprirà tutto. Un canto di conforto verso chi ha perso qualcuno.

2. Things That I Do
Un brano di redenzione nei confronti di un passato che è passato. Quando ho scritto questo pezzo la suggestione musicale era sospesa tra southern e Beatles. Guitar music nella forma più essenziale. L’arrangiamento è stato scarnificato per lasciare spazio ed importanza ai singoli elementi.

3. Pray With Me
Si comincia a parlare di spirito e spiritualità. Una preghiera laica per esorcizzare i drammi della quotidianità e delle incomprensioni dei compromessi. Una ballata up-tempo che prende molto dagli ultimi dischi di Kevin Morby. Poca roba, ben registrata e mixata: questo era l’obiettivo.

4. You’ll Feel Fine

Il primo pezzo scritto per questo disco. Un brano notturno, in bilico tra alba e tramonto. Scene di vita reale e di disperazione salvifica. Ritorno ad essere un po’ bambino ed allo stesso tempo un adulto frustrato dalla routine lavorativa. Volevamo una tromba per delineare il tema del bridge, siamo felici del risultato ottenuto.

 

5. The Ones You Kill In Your Dreams
Psycho country alla Led Zeppelin per parlare di sogni che si intersecano e immagini onirico-lisergiche. Un puro momento di sfogo che abbiamo cercato di non rendere caricaturale, ma al quale ci piaceva l’idea di mantenere quella carta un po’ 70s. Le take di batteria qui sono state tra le parti più divertenti del disco.
 
6. A Real Change
Il mondo è ormai irrecuperabile, il cambiamento che possiamo portare è limitato alla scelta di avere un buon cuore. Cani randagi che abbaiano alla notte in cerca di un compagno con cui riscaldarsi e lavori 9-18 che prosciugano l’anima. C’è fiducia solo nell’amore sincero di un’accordatura aperta. Alla fine abbiamo voluto tenere la “camminata” sulla chitarra che scandisce il tempo di un allontanarsi.

7. New House Blues
Ho cambiato più case che calzini negli ultimi cinque anni e questo pezzo l’ho scritto durante un Natale chiuso in casa con il covid. Dalla finestra vedevo cose e pensavo a persone che mi mancavano senza averle mai avute. C’è molto di Jeff Tweedy in questo pezzo – lo cito anche in apertura della seconda strofa. Stavo leggendo la sua autobiografia in quei giorni. Bellissima. Volevo solo poter andare a passeggiare, odiavo essere chiuso in casa ed essere costretto a scrivere canzoni. Forse il mio pezzo preferito del disco.

 

8. (I’m Gonna Warm Your) Lonely Soul
Ballatona in cui posso urlare un po’, e la gente è contenta. L’arrangiamento di fiati nel finale è stato centellinato ed abbiamo voluto evitare l’aspetto epico della cosa. Parla di prendersi cura di una persona che soffre, senza invadere la sua sofferenza. Più grappa che convinzione nel registrarlo.
 
9. Over The Sink
Una lonesome cowboy song delle più classiche, la storia di un padre che mette in guardia i proprio figli che vogliono allontanarsi verso terre desolate: avrai sempre quelli di cui hai bisogno, a casa. Un immaginario cinematografico che si alterna tra trailer house e staccionate.
 
10. Goodbye And Nothing More
New York 1966. Fossi stato lì, avrei voluto scrivere questo pezzo.
 
11. Gloryland
Un traditional che ho scoperto da Ralph Stanley. L’ho cantato con Nic T e Alberto Rassu, dentro ad un garage, fumando e bevendo. Non credo sia modo migliore per parlare di Dio.

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