“Armatura” è il nuovo singolo di SONORUGGIERO, un brano viscerale che arriva forte come una lettera di confessione. Pochi giorni prima della fine dell’anno l’artista pugliese di base a Milano ha pubblicato, un po’ a sorpresa, anche il video del brano: ci è sembrata l’occasione giusta per fargli qualche domanda sul suo percorso.
Ciao e grazie per le vostre parole.
Sì, solitamente il processo creativo nasce da una mia esperienza personale, come una sorta di sfogo e flusso di pensieri in cui mi lascio andare senza freni. Successivamente, rivedo ciò che ho scritto e cerco di estrapolare ciò che è più intimo e che mi rappresenta maggiormente, per raccontare la parte più vera di me.
Negli ultimissimi giorni del 2024 hai lanciato il video del brano, anche questo molto interessante e dall’atmosfera piuttosto dark. Ci puoi raccontare com’è germogliata l’idea del concept e come l’avete sviluppata col regista Daniele Balestreri? È stato girato in una location che conoscevi? L’attore che interpreta il Vincenzo bambino si è calato perfettamente nella parte.
Per me la parte visiva è fondamentale per amplificare il significato del mio progetto e per catapultare chi mi ascolta sempre di più nel mio mondo.
“Armatura” è un brano che parla di me e del processo che mi ha portato a metabolizzare alcune delle mie ferite indelebili.
Per questo ho subito pensato di inserire un protagonista che rappresentasse il me bambino, associando l’idea di smarrimento, solitudine, abbandono e la consapevolezza di dover contare solo su se stessi.
Dopo alcune riunioni con Daniele per capire come sviluppare al meglio questa idea, è stato proprio lui a propormi il bosco come location.
Il bambino è stato bravissimo, super disponibile e pronto ad ascoltare tutte le idee.
La cosa più incredibile è che si chiama Ruggero, quindi perfetto per il ruolo.

Ci siamo incontrati nel momento giusto, secondo me. Lui aveva voglia di sperimentare con un nuovo genere, ed io avevo già altre esperienze, ma anche tanta voglia di contaminare il mio mondo, soprattutto perché nel mio background da ascoltatore il rap ha sempre avuto un grande spazio.
Ogni volta resto stupito di come una mia idea primordiale, poi nelle sue mani, diventi un piccolo gioiello.
Sul tuo profilo Spotify ho notato queste parole nella tua bio, che mi hanno colpito: “tutti i miei traumi puoi ascoltarli qui”. La musica è sicuramente un mezzo potente per esprimersi e la tua non manca di carica emotiva. Pensi che molte persone possano identificarsi nelle situazioni che racconti e, in qualche modo, trovare una propria luce interiore in una fragilità condivisa?
Quella frase rappresenta effettivamente ciò che si può ascoltare nelle mie canzoni.
Ogni brano nasce da esperienze, spesso negative, che per me sono quelle che forgiano maggiormente la nostra personalità.
Bisogna essere coraggiosi per lasciarsi andare e vivere appieno, accettando il rischio di soffrire. Spero che chi mi ascolta possa sentirsi parte del mio mettermi a nudo, mostrando le mie vulnerabilità e le mie impulsività.

Il 2024 è stato un anno molto pieno di lavoro e, con Davide, abbiamo dedicato soprattutto del tempo a quello che sarà il 2025.
Quindi sì, ci sarà tanta altra musica e qualche sorpresa.