SANTODICE è il nuovo album di Santo, dieci pagine di diario tramite cui sono descritte scene di vita quotidiana per affrontare tematiche e pensieri tipici dei vent’anni: dalle prime relazioni alle relative delusioni, passando per la descrizione del senso di smarrimento esistenziale e la ricerca di stimoli positivi che colmino i vuoti. I dieci brani di SANTODICE, come dei tasselli di un puzzle, compongono un mix di sonorità estive, richiami al jazz ed al blues, con testi intimi che aiutano chi scrive ad affrontare la vita con più serenità e con la consapevolezza di essere circondato da persone su cui contare, anche quando l’esistenza sembra un’ardua sfida.
Ci siamo fatti raccontare il nuovo album traccia dopo traccia direttamente dal giovane cantautore
UBRIACO
Con Ubriaco descrivo il mio rapporto con l’infatuazione, con la passione amorosa intensa e superficiale destinata a esaurirsi in breve tempo. Racconto di quelle sensazioni di euforia che si provano quando conosci qualcuno di nuovo che cattura la tua attenzione, dimenticandoti solo per un momento che quel sentimento di ebrezza è passeggero. Proprio come accade per le bevute, l’entusiasmo iniziale può trasformarsi facilmente in dei brutti postumi, ed è allora che arriva il momento di fare i conti con la realtà, che spesso non segue traiettorie desiderate.
FUMO LA VITA
L’idea per Fumo La Vita mi è venuta nell’autunno del 2020, durante una serata dedicata a riordinare le decine di file che riempivano il disordinato desktop del mio computer. In una cartella avevo conservato alcuni pensieri che ero solito scrivere nel periodo liceale. Tra questi, uno scritto nel dicembre del 2017 citava: “Mi piace paragonare il mio respiro a una sigaretta. L’aria ti fa vivere. L’aria è la vita. È una droga. Sai che fa male e lo hai sempre saputo. Eppure hai iniziato e non riesci più a farne a meno. E continui. Un respiro. Un altro. Scandisce i secondi, muove il mondo, ferma vite. Tempo e respiro, non sono forse la stessa cosa? Prova ad ascoltarti. Inspira. Espira. Non smettere. Non puoi farlo. Sai che è una dipendenza. Non vuoi smettere. Tutto intorno a te deriva da quel gesto. Ma il dubbio viene? Se smettessi starei meglio?”.
LOSOLOSO
Losoloso è uno dei pezzi più vecchi, rivisitato in occasione dell’album e adattato alle sonorità della mia musica. La progressione di accordi è rimasta pressoché invariata, il che mi ha molto colpito perché dopo un paio d’anni dalla sua nascita riesco ancora ad apprezzarne i particolari e riconoscerne un valore.
Per mezzo di un lungo flusso di pensieri spiego le ragioni profonde della sensazione che provo quando mi sento solo e cerco un modo per potere colmare il vuoto che lascia.
Nonostante oggi non direi più certe cose in un certo modo, riconosco che il pezzo porta con sé le sensazioni che ho provato durante la mia storia, il mio passato e le descrive con buona accuratezza.
Se nella prima parte del testo riconosco come nucleo del problema l’esistenza stessa, nella seconda parte e durante i pre-ritornelli mi concentro sulle persone e su come vivo i rapporti che ci uniscono, rimpiangendo il tempo che non ho passato con loro, quando avrei potuto.
QUANTO MI FAI SESSO
Quanto mi fai sesso è un inno all’amore, nella sua versione più intima e personale. Si tratta di un monologo interiore dove descrivo la mia visione ed il mio approccio all’amore e al sesso. QMFS è nata con lo scopo di rappresentare i miei moti d’animo e le mie sensazioni provocate da un contesto erotico, sfruttando immagini semplici e forti per arrivare facilmente all’ascoltatore.
AMORE DEMODÉ
Amore Démodé è il pezzo a cui sono più affezionato. Si tratta del più recente dell’album, nato in ottobre con lo scopo di esplorare nuove sonorità, fresche, non scontate. È l’unico pezzo dell’album in cui parlo della mia famiglia, argomento che solitamente non tengo a condividere. Mi soffermo in particolare sulla figura di mia madre, per cui ho provato e provo tutt’ora sentimenti molto contrastanti, ma con una volontà di base di amare e farsi amare. Il rispetto reciproco cade in contraddizione con il dovere mancato di mantenere il nostro ruolo sociale di genitore e figlio, e proprio questa riflessione mi ha portato a descrivere l’amore che ci lega come “fuori moda”, “démodé”. Amore Démodé è per me il manifesto della famiglia moderna, una serie di sensazioni e riflessioni che ragionano sull’amore e sulla famiglia.
PARLEREBBE DI TE
Una ballad intima e personale, in cui mi confronto con la solitudine e la descrivo con immagini e parole semplici e dirette, cercando una soluzione allo smarrimento nel mondo, consapevole che questo non ha nulla da offrirmi. La risposta definitiva la trovo nella condivisione, nelle persone e negli affetti. Senza persone diventa difficile trovare una ragione, un motivo per poter superare le difficoltà. La risposta è contenuta nella speranza di vita che leggo negli occhi delle persone a cui voglio bene. Spero che anche gli altri leggano i miei
NUOVO LETTO
Nuovo letto nasce nel settembre del 2020, a seguito di un trasferimento da un appartamento a un altro di Bologna. Il letto presente nella casa nuova era a una piazza e mezzo, e le mie lenzuola non ci stavano. Il paragone di questa immagine ad una situazione sentimentale complicata è venuto naturalmente, e ho cercato quindi di capire come poterle donare un vestito musicale. Sopra un giro di accordi molto semplice all’ukulele, ho provato a descrivere per immagini le sensazioni di un amore prematuro: non sono ancora pronto per un letto più grande, per condividerlo con qualcuno di amato perché mi sento ancora troppo piccolo e immaturo. Nonostante le lenzuola di un letto singolo risultino molto tese sul mio nuovo materasso, giustifico la mia paura negando che le cose possano cambiare prima del tempo, ed insistendo per far adattare le mie piccole coperte ad un grande letto.
PARA
Tra i brani dell’album, Para è il primo pezzo che ho scritto, quello da dove tutto è partito, ha dato il via alla collaborazione con Ghost Records e mi ha introdotto alla musica nella sua forma più professionale.
Para nasce dall’esigenza di cambiamento, di crescita: è il pezzo con cui ho imparato cosa significa scrivere una canzone dalla struttura al testo, in maniera organica per esprimere chiaramente quello che voglio dire. Questo brano racconta di un continuo movimento di emozioni con fare quasi provocatorio, con il fine ultimo di esprimere la paura e l’ansia riguardo al futuro.
COCCO
In Cocco provo a descrivere quella volontà inconscia di lasciarsi andare all’inerzia della vita con poche semplici parole, sottolineando come i problemi siano parte integrante dell’uomo e della vita e che spesso, risiedono unicamente negli occhi di chi guarda.
Questa sensazione di incompletezza è riassunta nell’immagine del venditore di cocco, descritta nel testo con caratteri quasi bucolici e utopici che, accompagnati dalle sonorità estive della strumentale, portano l’ascoltatore direttamente su una spiaggia, rendendo i problemi un lontano ricordo.
QUANDO CI SEI TU
Quando ci sei tu nasce per dire grazie a qualcuno che mi ha voluto bene e che mi ha saputo sostenere anche in un brutto periodo della mia vita. È un brano molto personale a cui sono molto legato. I concetti espressi sono semplici ed efficaci. Il pezzo nasce al piano, e ha subito notevoli cambiamenti durante l’ultimo anno, nonostante la sua struttura non sia mai stata modificata.