Home > INTERVISTE > UN VIAGGIO IN ORBITA CON GLI AQUARAMA, TRA PSICHEDELIA E CHITARRE WESTERN

UN VIAGGIO IN ORBITA CON GLI AQUARAMA, TRA PSICHEDELIA E CHITARRE WESTERN

In Orbita” è il nuovo singolo di Aquarama, fuori il 7 novembre via AWAL: ce lo siamo fatti raccontare direttamente da Dario, voce e chitarra del psichedelico duo toscano.

ph: Antonio Viscido

Si chiama In Orbita ed è il nuovo singolo degli Aquarama, il primo in italiano.
Il brano nasce la notte come un sogno lucido che al mattino viene fissato su nastro con un’improvvisazione del duo: ai layer di batteria e sintetizzatori si sommano le immagini oniriche di un viaggio nello spazio alla scoperta dell’ultima stella in un universo completamente nero. In Orbita si sviluppa lungo quattro minuti come un’odissea di funk-jazz cosmico venato di psichedelia, chitarre western e cori cinematici di chiara ispirazione spaghetti soundtrack.

Dopo due dischi e una lunga serie di singoli in inglese, In Orbita è il vostro primo singolo in italiano. Come mai questo cambio di rotta?
Non è un cambio di rotta quanto il frutto del desiderio di misurarsi anche con la lingua italiana e di un lungo periodo di riscoperta di tanti musicisti e autori italiani. Il testo racconta un sogno lucido in una forma quasi da filastrocca.

Cosa dobbiamo aspettarci dopo questo singolo? È un preludio per un disco nuovo?
Assolutamente, non saprei darvi un’indicazione sui tempi ma stiamo lavorando a molto materiale nuovo. Forse sarà un album, forse due Ep. Vedremo.

Sul fronte live vantate innumerevoli esperienze su palchi internazionali, siete reduci da una tournèe all’estero da cui immaginiamo si possano ricavare molto aneddoti: ce n’è uno in particolare che ci volete raccontare?
Potrei raccontarti di quando ci è esploso il tubo del diesel in autostrada e pensi davvero di cambiare mestiere o di quando a Bordeaux sono venuti a sentirci dei ragazzi di Lione, attraversando tutta la Francia riempiendoci il cuore ma dovremmo fare un’intervista a parte.

Per concludere ci salutiamo con una provocazione: dopo 2 anni di covid, da artisti che idea avete dell’immediato futuro riguardo i live in Italia? Siete fiduciosi?
Dal lato del pubblico c’è sicuramente una bella voglia di recuperare il tempo perduto e stare di nuovo assieme, il che è assolutamente positivo e rincuorante. Purtroppo lo stop del covid non è stato colto dai nostri amministratori come l’occasione per sanare tutti i problemi strutturali che l’industria della musica dal vivo conosce da sempre, con particolare riferimento alle strutture medio piccole che sono fondamentali per il tessuto sociale, per la coltivazione della cultura della musica dal vivo e per la creazione di opportunità per i musicisti esordienti e per tutta la filiera indipendente che sta alle loro spalle, che conosce sempre di più una crisi strutturale.

Aquarama nasce nel 2017, da allora Dario Bracaloni e Guglielmo Torelli hanno collezionato più di 130 concerti tra Italia, Francia e Germania, impreziositi dalle aperture per La Femme, Nouvelle Vague, Badbadnotgood, A Place To Bury Strangers, Papooz e Selton.
Nei due album “Riva” (2017) e “Teleskop” (2020) si uniscono pop anni ‘60, psichedelia, tropicalismo e funk, tra gli echi dei maestri della colonna sonora all’italiana.



LEGGI ANCHE:
Video killed the playlist star: i migliori video musicali di ottobre