Un nuovo recappone dei migliori video usciti nell’ultimo mese scelti dalla redazione di Save The Tape, per non farti perdere nessuna chicca di questo luglio caldissimo e pieno di bella musica.
Non fermarti alle playlist di Spotify! Buon ascolto e buona visione!
ASSURDITÈ – AL TERZO SBADIGLIO (feat GIUSE THE LIZIA)
Una canzone spensierata ma vera, che vuole riuscire a infondere speranza e alleggerire il peso dei problemi. Quando sembra andare tutto male, quando si è annoiati dalla superficialità della vita o dalla monotonia delle scelte, quando ci si incastra in dilemmi che sembrano catastrofi, c’è sempre qualcosa che ci fa andare avanti.
CAMILLA MAGLI – IL FUMO UCCIDE
Immagini che riprendono le forti emozioni descritte dal testo del brano (scritto insieme a Mahmood) trasformando un incidente in un’installazione artistica.
Dopo lo schianto, dopo la caduta, non resta che curare le ferite, riparare i danni e ricominciare.
CATT – WILD HEART
Un invito a ballare, una canzone pop edificante e frizzante, pur essendo profondamente incoraggiante in questi tempi così caotici.
FETTUCCINE – MONELLA
Una coppia di modelle trans impersonificano quella generazione 2000s che ascoltava i CD e riempiva di poster le pareti delle proprie camerette. Cantando e ballando il motivo di Monella davanti alla webcam, spostano il concpet del video verso un messaggio di libertà e fluidità tipico della Generazione Z.
GLAUCO – OCCHI ROSSI
Con un ritornello catchy enfatizzato dalla produzione di Faffa, il nuovo singolo di Glauco riprende il mito della caverna di Platone per analizzare la paura di essere sè stessi senza venire realmente apprezzati: troppo spesso, infatti, si resta intrappolati nelle proprie gabbie mentali, incatenati al mondo dell’opinione, incapaci di evolvere.
NEIMA EZZA – LEI
Il videoclip, diretto da Peter Marvu e Davide de Meo, si apre con la scena di una ragazza che, visibilmente scossa, si trova alla guida di un’auto durante la notte. Distratta e con le lacrime agli occhi, viene abbagliata da fari fortissimi, che improvvisamente la fanno precipitare in un misterioso buco dove il tempo sembra fermarsi. Un flashback in cui tornano forti il concetto di perdita e la vena malinconica che attraversa tutto il brano.
SETHU – GIRO DI NOTTE
Scene di introspezione e solitudine in ambienti indefiniti si alternano a momenti di ribellione e sfogo corale, tra le auto abbandonate di una rimessa, riflettendo così le sfumature di un brano che è malinconico ed euforico allo stesso tempo.