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Siamo tornati bambini con Marvin Tramp

Marvin Tramp ci ha raccontato Favola Urbana, il suo nuovo EP, traccia dopo traccia

Si chiama Favola Urbana il nuovo EP di Marvin Tramp, un lavoro scritto dalla mano di un adulto e concepito dal cuore di un bambino: le sette tracce che lo compongono accompagnano l’ascoltatore in un viaggio alla riscoperta di sensazioni dimenticate, lasciate in uno scatolone in cantina assieme ai giochi d’infanzia.

Durante l’ascolto di Favola Urbana risulta lampante che l’intento dell’artista bolognese sia quello di sfruttare le influenze indie/pop per descrivere delle sensazioni comuni con l’obiettivo di scavare all’interno degli animi e toccare quelle corde che nella quotidianità di ogni giorno si rischia di seppellire. Il nuovo EP di Marvin Tramp è un lavoro leggero ma non superficiale che ci porta dentro alla nostra dimensione emotiva, lasciandoci creare delle immagini di noi stessi con uno sguardo rivolto al passato, lasciando sempre spazio (per fortuna) all’immaginazione del futuro.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il regaz e ci siamo fatti raccontare il suo nuovo EP traccia dopo traccia.

C’ERA UNA VOLTA
L’intro dell’EP ne introduce il tema nella maniera più classica di sempre. L’idea è quello di cominciare a raccontare una favola, che altro non è che la nostra infanzia, in particolare quei giorni estivi in cui si usciva per beccarsi con gli amici e vivere un’avventura.

TUTTO IL MONDO È UNA BUGIA
Questo pezzo meglio esprime il concetto del EP, ovvero quella sensazione di nostalgia nei riguardi della propria adolescenza, quando la percezione del mondo e del suo funzionamento era molto più semplice, così come le relazioni. Tuttavia il messaggio che vuole arrivare non è una sconsolata accettazione dell’essere ormai adulti, quanto il desiderio di vivere questa maturità con gli occhi e le attitudini di quando pensavamo di poter tirare giù il mondo intero.

Tutte le foto: Ilenia Tramentozzi

CINEMA D’ESSAI
Cinema d’essai è una impacciata dichiarazione d’amore da parte di un giovane studente di lettere che rimane rapito da quella ragazzina del suo corso che sembra uscita da un universo alternativo, fatto di tutte quelle cose che la rendono tanto diversa quanto perfetta. Un film d’essai, di quelli che pochi capiscono, molti rifiutano e tantissimi se li mettono in bocca solo per mostrarsi cinefili. E ci rimane così sotto che le promette un pied-à-terre, ubicandolo in un’isola immaginaria tanto quanto la reale possibilità di farle questo regalo.

PRESA MALE
Questa canzone è per i giorni no, quelli dove tutto il mondo può girare su se stesso senza che ce ne importi nulla. L’ho scritta esattamente in uno di questi momenti, seduto sul divano di camera mia, con la voglia solo di lamentarmi, di fumare e di non pensare. Parla anche di un distacco emotivo dal processo lungo e difficile dal quale però se ne esce più sereni.

GIROTONDO
Sempre rimanendo nel tema di una favola che riporta all’infanzia, con questo interludio riprendo la cantilena che si recitava mentre si faceva il gioco del girotondo. Tuttavia il testo della cantilena cambia, si rimodella sopra a quello che stiamo vivendo e, soprattutto, comprendendo ora che non siamo più bambini.

DANZA DELLA PIOGGIA
Questa canzone nasce con l’idea di scrivere qualcosa di felice, un tocco di speranza in mezzo al caos e alle fatiche quotidiane che viviamo. Il messaggio è che si può danzare sotto la pioggia, ovvero trovare la propria felicità anche nelle difficoltà, semplicemente cambiando la prospettiva da cui si guardano le cose, come l’esempio finale del sole, che quando da noi se ne va e tutto si fa buio, in realtà sta ancora illuminando l’altra parte del mondo.

GIOVE
Questa è la prima canzone che ho scritto, la mia prima sperimentazione, per questo ci sono legato. Parla del coraggio di andare avanti e lasciarsi le cose alle spalle fino a che non si incontra il proprio posto nel mondo, anche quando questo implica lasciare indietro una persona importante a cui non smetterai mai di pensare per il resto della tua vita. Però grazie alla musica si ha la possibilità di far sentire la propria voce e i propri pensieri anche a grandi distanze fisiche e sentimentali.