Abbiamo incontrato Kaze e ci siamo fatti raccontare la sua vita attraverso sette brani
“Volevo portarti al mare” è il nuovo singolo di Kaze, artista che già conoscevamo perchè, ad Aprile, è stata nominata artista del mese da MTV New Generation con il video di Stormi
Paola Gioia Kaze Formisano è una talentuosa cantautrice afro-italiana, trasferita da Roma a Milano, dove la grande determinazione e sicurezza nel proprio talento l’hanno portata a raggiungere in breve tempo traguardi importanti, come la firma con Island Records e l’ottenimento della parte nel primo film targato Amazon Prime “Anni da cane” diretto da Fabio Mollo.
Con grande interesse e curiosità abbiamo voluto scambiare due chiacchiere con Kaze, perchè crediamo che il suo sia uno di quei progetti da conoscere a tutto tondo.
Ecco perchè le abbiamo passato il mic e ci siamo fatti raccontare la storia della sua vita attraverso sette brani:
1. Mac Miller – Ladders
Questo pezzo era diventato praticamente un mantra in un momento molto complesso della mia vita. Sono sempre stata legata a tutto l’album in cui è inserito il pezzo, ma ho un ricordo vivido di quando sull’orlo del pianto ho premuto play su Ladders e sono riuscita a trattenermi e andare avanti.
2. Lorde – Liability
Non riesco a sentire questo pezzo senza commuovermi. La prima volta che l’ho sentito mi sembrava mi stesse descrivendo. Ho sempre avuto paura di essere un peso per le persone a cui tengo. Col tempo ho capito che per le persone giuste non si è mai un peso.
3. Milky Chance – Stolen dance
La mia canzone d’amore preferita! Scelta super strana, lo so. Questa canzone capitò in un momento di perdita, in cui mi sono sentita letteralmente derubata di una persona importante. Stolen dance mi ricordò che l’amore va oltre la nostra realtà quotidiana se riusciamo a coltivarlo attraverso i ricordi.

4. Kaela, Sofi Tukker – Spiral (remix)
Lo sentii per caso e finì per accompagnarmi in un’estate dai ricordi confusi e da un perenne senso di solitudine.
5. The Lumineers – Dead Sea
Questo pezzo mi fa pensare tanto a mia sorella, che al tempo era loro fan sfegatata. Rappresenta il periodo in cui abbiamo deciso che cantare e suonare insieme era più facile che usare le parole per comunicare.
6. Salmo – Lunedì
Ha accompagnato tante corse sul lungomare che facevo per non pensare. Poi finivo per pensare ancora di più, ma in qualche modo credo sia stato quasi terapeutico.
7. Calcutta – Cosa mi manchi a fare
Calcutta è stato il protagonista dei miei anni universitari e questo pezzo in particolare ha fatto da colonna sonora ad amicizie importanti che credo mi porterò dietro tutta la vita.
