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BYE BYE CACHI: “SIAMO NAUFRAGHI NEL TEMPO CHE CAMBIA”

Si chiama Pavimento e rappresenta il terzo atto dei Bye Bye Cachi dopo la pubblicazione dei singoli “Mal di Testa” e “Qatar” (feat. Alphred Locura).


Il nuovo singolo del duo è un pot-pourri di concetti e influenze, immagini rapide ed evocative, nei contenuti come nelle sonorità, a confermare il loro percorso poliedrico. Pavimento, infatti, non affronta un solo argomento come i due precedenti, ma, in una sorta di punchline, spazia tra due tematiche ricorrenti all’interno del progetto: il tempo per fare ciò che si ama, che è sempre meno, e le relazioni interpersonali che cambiano.

Ci siamo fatti raccontare qualche dettaglio sul singolo appena uscito e altre curiosità che non sono ancora state svelate dal duo della provincia bergamasca

Il vostro nuovo singolo “Pavimento” affronta più di un tema specifico. Uno è quello del tempo che si può dedicare a ciò che si ama. Come dite voi “Quando sono con te, il tuo sguardo è cemento, gli occhi tra le crepe, del tuo pavimento, tu sai bene, che non sono mai stato solo. Ho solo tempo per“.
Avete solo tempo per cosa? E invece… vorreste altro tempo per?

La questione del tempo è ricorrente nei nostri pezzi perché spesso ci siamo resi conto di come la nostra vita è cambiata e ha preso certe pieghe a seconda del tempo che avevamo e che abbiamo a disposizione.
Per questo il tempo a volte è un avversario più che un compagno. Siamo stati studenti e ora siamo lavoratori, per cui il tempo del “dovere” c’è sempre stato. Noi ci ritagliamo del tempo per fare la musica e fare in modo che il tempo del “dovere” un giorno sarà anche quello del “piacere”.
Siamo uomini del nostro tempo d’altronde :’)


Altra tematica da voi analizzata è quella delle relazioni interpersonali che cambiano.
Quanto è importante per voi descrivere tutto questo? In che modo le due cose si intersecano?

Il tempo dei rapporti è strettamente collegato a quello del tempo. I rapporti cambiano perché il tempo passa, e spesso non si è la stessa persona dello scorso anno. L’outro del pezzo è molto personale e puntuale in quanto fa riferimento a un rapporto con un amico che è cambiato appunto per il tempo. Spesso siamo naufraghi nel tempo che cambia e si trasforma e l’unica cosa che si può fare è mettere un messaggio in una bottiglia e sperare che arrivi al destinatario (bella per i Police, bella per Stinggg)

ph: Renata Comotti


La vostra identità musicale è venuta fuori e si è consolidata con i brani che abbiamo già ascoltato (Mal Di Testa, Qatar, Pavimento) oppure dobbiamo essere pronti a stupirci con il nuovo EP?
Provincia Boy (il nostro primo EP) ha mutato forma mille volte prima di assumere quella attuale. Mal di Testa è forse il pezzo (uscito finora) che meglio descrive quello che uscirà prossimamente, ma l’EP contiene comunque pezzi molto diversi sia musicalmente che per tematiche. Detto ciò, siamo già proiettati sul prossimo disco, che stiamo tessendo piano piano ma su cui puntiamo tutto.


Se doveste riassumere la vostra musica in tre parole, quali scegliereste e perché?
Cosa vorreste far arrivare a chi vi ascolta?

La prima è sicuramente “umana“: in quanto umani facciamo degli errori, li abbiamo fatti e li faremo anche in futuro. È importante capire gli sbagli che facciamo ed avere l’umiltà di accettarli e ripartire da questi.
La seconda è “umorale” perchè siamo istintivi nel far musica nonostante siamo delle persone razionali.
Anzi è questo il tocco di unicità della nostra musica.
La terza parola è sicuramente “libera“: più che un aggettivo per descrivere la nostra musica è un augurio che ci facciamo, anche per il futuro. Essere liberi da tutte le dinamiche che possano influenzare quello che effettivamente noi vogliamo.

Per concludere vi chiediamo di prepararci una playlist con i brani di oggi e di ieri per voi più significativi e vi salutiamo con una provocazione: da artisti cosa ne pensate del ruolo che hanno oggi le playlist?
Quanto la vostra carriera può essere vincolata dall’umore e dalle lune degli editori di Spotify

Avete toccato un nervo scoperto hahah! Scherzi a parte l’idea della playlist deve essere inevitabilmente nostra amica, se non nostra amante. La dobbiamo corteggiare, ma dobbiamo anche farci desiderare. Catturare l’attenzione di una persona in dieci secondi quando hai ore di musica nell’hard disk che vorresti che il mondo sentisse non è facile. Ma anche questa è una sfida.
Beccatevi la playlist intanto!
xoxo