Dopo un ricco preludio composto da tre singoli e una trilogia di video, arriva “VETRO E PLASTICA”, il secondo EP della crew MILANO SHANGHAI (Bradipo Dischi). Un lavoro decisamente composito, in cui c’è spazio per sonorità alt-pop, hip hop, drum&bass con una piacevole incursione R&B grazie a Subconscio nel brano “CANNIBALI”, felice (e unica) collaborazione del disco. Il caratteristico sound genuino della produzione firmata Sabbionette, unito all’universo narrativo che emerge dai testi di Pietro Gregori, conferiscono coerenza e organicità a questa seconda fatica discografica.
Abbiamo incontrato la crew milanese e abbiamo fatto con loro un giro per Milano, facendoci raccontare i loro angoli, il loro progetto musicale ed il nuovo EP.
La città di Milano gioca un ruolo centrale nel vostro progetto, anche se spesso ne parlate in maniera diversa rispetto allo stereotipo comune. Che cosa rappresenta per voi Milano?
Come sarebbero i Milano Shanghai se Milano fosse davvero quella stereotipata?
Per quanto i nostri testi a volte possano essere criptici, noi raccontiamo Milano per come la viviamo. Milano è il carburante per tutte le cose che facciamo, una città che dà opportunità di conoscere e venire a contatto con tante realtà musicali differenti.
Milano vista da fuori può essere una città molto stereotipata e la maggior parte degli stereotipi che si raccontano sono anche veri. Vivendola da dentro però si scopre molto in fretta che c’è molto di più: noi cerchiamo di raccontare proprio questa faccia di Milano, il lato della città che ci appartiene e che viviamo quotidianamente, un cuore sotterraneo e pulsante. Se Milano fosse davvero come viene spesso dipinta, fashion e finger food, noi non esisteremmo.
Come è nato l’EP “VETRO E PLASTICA”? Qual è il filo conduttore che lega tutti i pezzi dell’EP?
“Vetro e Plastica” nasce da un bisogno primario di fare e suonare musica insieme. Infatti, tutto l’EP è stato registrato in presa diretta: volevamo un suono coeso, che si poteva realizzare solamente suonando insieme. Quello che lega i brani è un mood, che non è riconducibile a un vero e proprio genere musicale. Ci piace scrivere di sensazioni e immagini che ne scaturiscono, sopra suoni che variano in base ai nostri background: dalla drum’n’bass alla dub, dal trip hop alla musica d’autore. Ci piace definire “musica liquida” tutto quello che componiamo.
L’unico featuring dell’EP è Subconscio nel brano “Cannibali”. Com’è nata questa collaborazione?
Seguivamo il lavoro di Subconscio da quando è uscito un paio di anni fa il suo primo EP. Cercavamo un tocco soul/hip hop per finalizzare il brano, e osservando la scena italiana di giovani artisti ci è subito venuto in mente Giulio. È saputo entrare subito nel nostro mood, infatti dopo poche settimane avevamo la versione definitiva del pezzo.
Tutti i brani di “VETRO E PLASITCA” sono stati scritti e prodotti da MILANO SHANGHAI, il mix è stato curato da Stefano Elli (Sabbionette), il master da Giovanni Versari (La Maestà Studio).
“In questo secondo lavoro abbiamo espanso i confini del nostro immaginario, che va da SHANGHAI a GESSATE, intese sia come città che come brani del disco. In VETRO E PLASTICA converge, seppur in modo non didascalico ma in forma trasfigurata e plasmata nel nostro universo, la nostra vita e le nostre esperienze degli ultimi due anni: il nostro esordio in corrispondenza della pandemia globale, l’incertezza sul futuro, la frustrazione per i concerti saltati, lo studio Sabbionette che diventa casa nostra, l’intima condivisione della gioia di scrivere nuova musica”.