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Il nostro 2021 in pillole: i migliori album stranieri

I migliori album scelti dalla redazione di Save The Tape per non farti perdere nessuna chicca dell’anno che sta per terminare.

Per fortuna questo 2021 ci ha regalato qualche gioia.
Ecco le preferite della nostra redazione.

Hitler Wears Hermes 8 – Westside Gunn

Mentre su Instagram gli hypebeast e i fashion influencer volevano farci credere che il disco rap dell’anno fosse uno tra Donda di Kanye West e quello con la cover bruttissima di Drake di cui ora non ricordo il nome, fortunatamente il panorama offriva anche altro. Ora, so benissimo che il mondo Griselda Records è venerato alla stregua di un culto da alcuni e trovato insopportabile e manierista da altri, ma l’ottavo capitolo della serie Hitler Wears Hermes è letteralmente il “Donda di Westside Gunn”. WSG è forse il più “scarso” del trio di Buffalo e il suo timbro vocale non è di facile ascolto, tocca ammettere, ma eccelle invece nella direzione artistica, nei mood e scenari che riesce a creare all’interno dei suoi dischi. E in HWH8 lui rappa poco e chiama a raccolta i rapper e i producers più bravi del suo collettivo dirigendo tutto il lavoro. Esattamente come fa Kanye West.

Sometimes I Might Be Introvert – Little Simz

Ci azzardiamo a dire IL disco del grande salto per Little Simz, giovane rapper londinese di origini nigeriane.
Nonostante spiccasse già tra i big della scena rap UK, questo album le ha permesso di uscire da una nicchia underground molto legata alla scena hip hop britannica per aprirsi a un pubblico più ampio. Con le fattezze di un kolossal contemporaneo, Little Simz ci accompagna in album vasto e sfaccettato, tra citazioni a grandi nomi della musica nera (Nina Simone, Lauryn Hill, Etta James) a richiami più jazz e funk, il tutto legato dal suo flow chirurgico e come sempre impeccabile

Friends That Break Your Heart – James Blake

Con Friends That Break Your Heart, James Blake si proietta nella top 3 degli artisti britannici più influenti oggi.
Dopo Assume Form personalmente temevo un passo falso. Invece è il caso di sedersi e ascoltare, ancora una volta. Non sono d’accordo con chi ha scritto che James si trova nella sua età classica, che questo disco suona ancora come Overgrown: chi lo segue dall’esordio credo invece che continui ad apprezzare la straordinaria capacità di rinnovarsi ed essere sempre inconfondibile. Anzi, chi altri è riuscito a produrre due dischi con sfaccettature completamente differenti come Friends That Break Your Heart e Before, e a produrre un singolo capolavoro come Are u even real, in due anni? Nessuno.

Sound Ancestors – Madlib

Sedici tracce prodotte insieme all’amico Four Tet, che diventano il nuovo manifesto del sampling (dagli Ethics ai Young Marble Giants). Sound Ancestors è un disco profondo, audace, diverso.
Un disco che porta l’hip hop ad un livello successivo.

Call Me If You Get Lost – Tyler, The Creator

Sì ok, il Tyler di Igor era stiloso e piaceva a tutti. Ma il Tyler che ritorna con un disco più rap più aggressivo che sembra un ritorno alle origini con sottofondo le urla di Dj Drama come ciliegina sulla torta è quel tipo di sogno bagnato a cui difficilmente si può resistere.

An Evening with Silk Sonic – Silk Sonic

Merita di essere nella classifica dei miglior album del 2021 anche solo per un motivo: questo disco è la rappresentazione di come – fortunatamente – esistano ancora dischi in grado di essere ascoltati per intero, senza la voglia di skippare al brano successivo dopo neanche 60 secondi o senza riporlo nel dimenticatoio dopo solo una settimana per essere rimpiazzato dalle nuove uscite del venerdì.

L’ultimo album dei Silk Sonic (e preghiamo il primo di molti altri) è una vera e propria boccata d’aria fresca nonostante sembri essere inciso mezzo secolo fa. Nove tracce dall’impronta funky, groovy e tantissimi anni ’70 da farti venire voglia di tirar fuori i pantaloni a zampa di tuo padre seppelliti in fondo a qualche cassetto del suo armadio.

The Nearer the Fountain, More Pure the Stream Flows – Damon Albarn

Da menzionare è certamente anche il ritorno di Damon Albarn. Si fa sentire poco, ma quando lo fa, lo fa sicuramente con stile. Se Everyday Robots era letteralmente figlio del britpop, The Nearer the Fountain, More Pure the Stream Flows è un nuovo viaggio. Nuovi suoni, a cui il volto nascosto dei Gorillaz non ci aveva mai abituati. Un disco pubblicato dopo il lockdown, che comunica chiaramente il bisogno di scappare dal mondo che va a rotoli.
Con il monito, però, di trarre insegnamenti positivi anche dai periodi vuoti. Emblema dell’album è la foto scattata al pianoforte vista oceano, nello studio allestito in Islanda per la registrazione del disco.
L’emozione più forte? La traccia Polaris

Mother – Cleo Sol

Più calmo e introspettivo di Rose in the Dark, il nuovo album di Cleopatra Zvezdana Nikolic infonde purezza (Know That You Are Loved), speranza (Music) e tristezza (Don’t Let Me Fall) con la stessa abilità.