Da Lucio Dalla ad Alan Sorrenti, nei brani di Delmoro l’amore per il pop italiano incontra quello per la disco più elegante e sensuale.
Quello di Delmoro si impone come un suono unico e molto personale nel panorama contemporaneo della musica italiana, figlio di esperienze e viaggi intorno al mondo. L’architettura e il design colorano il suo gusto estetico, che emerge con forza nelle diverse declinazioni del suo profilo. Dopo l’EP d’esordio Balìa (Carosello – 2019), Delmoro debutta ufficialmente con il nuovo album Randez-vous, un lavoro che esorta all’incontro e approfondisce l’importanza delle connessioni umane in un momento particolare come quello che stiamo vivendo oggi, dove quest’ultime vengono meno a causa di forze maggiori.
Rendez-Vous porta con sè un duplice valore: legandosi alla traduzione letterale della parola francese, Delmoro racconta la sua voglia di ritrovarsi e di riconnettersi con le persone. È questo il lato positivo del disco, fatto di eleganti e sensuali suoni da dancefloor, prima che le situazioni vengano viste con occhi nostalgici, raccontati con liriche che pescano a piene mani dalla tradizione cantautoriale italiana.
Abbiamo chiesto all’artista friulano di raccontarci il suo album attraverso sette scene di film che ne hanno ispirato la scrittura ed i colori.
1. C’ETAIT UN RENDEZ-VOUS – Claude Lelouch
Ascoltando Tra la tua schiena e gli scogli mentre era ancora in fase di scrittura, immaginavo di essere in un viaggio in macchina, così mi è venuta in mente questa scena, e poco dopo il titolo del disco.
2. CARO DIARIO – Nanni Moretti
Per me il modo migliore di unire architettura/urbanità con il cinema e la musica. Noterete che uno dei fili conduttori di questa selezione è proprio il viaggio in contesti specifici.
3. LISBON STORY – Wim Wenders
Una delle mie città preferite mostrate attraverso le orecchie di un tecnico del suono che si perde in field recordings mentre aspetta di trovare la persona che cerca.
4. PAULINE A LA PLAGE – Eric Rohmer
I film di Rohmer sembrano dei ricordi su pellicola, al di là dell’estetica iconicamente vintage. Hanno un senso di energia potenziale ma anche di impasse emotiva, mi ci ritrovo molto.
5. PARIS, TEXAS – Wim Wenders
Quasi tutti i film di Wenders mi lasciano quel senso di altrove, di viaggio, in molti sensi. scelgo anche Paris, Texas perché semplicemente è uno dei miei film preferiti
6. I’M THINKING OF ENDING THIS – Charlie Kaufmann
I film e le sceneggiature di Kaufmann sono a dir poco contorte, e questa non è una grande analisi. Per chi li conosce e li ama, forse ci ritrova quel mix di memoria e presente, di eterni ritorni e ciclicità che in piccola parte cerco di inserire anche nelle mie canzoni.
7. HER – Spike Jonze
L’amore digitale.
That’s it.
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