La band milanese cirri ha pubblicato per Sabbionette Records l’atteso nuovo album urrà, una palcoscenico per undici brani-rappresentazioni che si vanno a mescolare in un caleidoscopio di situazioni, racconti, incontri, addii e ritrovamenti.
L’ampia gamma di melodie e suoni di urrà, volutamente orecchiabili, è accostata ad un complesso sistema di emozioni che descrivono l’ampio spettro delle esperienze umane e che i cirri ci raccontano così: “Ciascuna di queste tracce è come un sentiero nel bosco che, pur nel suo distinguersi, incrocia altre vie; osservando tutto da lontano, “urrà” è uno specchio in cui l’ascoltatore si ritrova per fare i conti con se stesso e con gli altri ma anche un progetto che sborda dal solo contesto musicale, costituendosi intorno a un’idea multidisciplinare molto più ampia e in attesa di essere raccontata in tutte le sue parti. Per il momento, le undici canzoni dei cirri sono la storia di un uomo – che è tutti gli uomini”.
Quando dalla redazione di Save The Tape ci hanno chiesto di associare le undici canzoni del nostro album ad una nostra passione non abbiamo avuto dubbi. Ci è subito venuto in mente un mondo del quale siamo grandi fan e voraci divoratori, quello degli anime, un mondo che fortunatamente si sta facendo sempre più strada anche nel nostro paese.
Abbiamo scelto quindi undici anime per rappresentare i brani che compongo il nostro album “urrà”, talvolta cogliendone lo spirito generale, in altre occasioni concentrandoci sui personaggi.
ladylight – Lupin III
In Lupin III il rapporto tra Lupin e Margot/Fujiko ricorda nelle dinamiche la storia raccontata da ladylight. L’uomo offuscato dall’amore alle prese con una megastronza che riesce sempre ad ingannare le apparenze per poi rivelarsi per quello che è.
dede – Marmalade Boy (Piccoli problemi di cuore)
Anche in dede come in ladylight si parla di un amore complicato, ma con un tono totalmente diverso, più leggero, meno conflittuale, a tratti fanciullesco.
I problemi in dede sono secondari, filtrati da una lente che fa apparire centrale l’amore rispetto a tutto il resto, proprio come in quest’anime dove i problemi sono “piccoli”, come dice il titolo.
abbraccio – Neon Genesis Evangelion
Neon Genesis Evangelion è uno degli anime più belli in assoluto, dove una lotta tra giganti robot e i soliti mostri che vogliono distruggere il Giappone, fa da sfondo a una storia oscura, cruda e profonda. Specialmente nelle ultime due puntate l’anime assume un tono psichedelico nel racconto, che è il tema centrale di abbraccio.
urrà – Mushishi
Mushishi è la storia di un ragazzo, Ginko, che possiede la capacità di vedere i mushi, creature che si legano agli esseri umani modificandone, a volte in maniera quasi impercettibile, l’umore o le capacità.
Non di rado, durante il corso della storia, il protagonista avrà modo di imparare tantissimo sugli esseri umani e sul loro funzionamento.
Ci piace accostare la figura del mushi al fantasma che canta in urrà.
300 – Aggretsuko
La piccola panda rossa, Aggrestuko, vive una vita abbastanza comune. Durante il giorno si trattiene schiacciata da un lavoro che non l’appaga e che le toglie il tempo per avere delle relazioni.
Come in 300 dove le strofe ricordano le giornate passate in ufficio a fingere che vada tutto bene. La sera però Aggrestuko sfoga la rabbia accumulata cantando death metal in una sala di karaoke.
Questo suo sfogo è simile a quello del ritornello che compone la canzone.
maya – Made in Abyss
Il file rouge di maya è la foresta, intesa come l’ignoto. La protagonista, Riko, è una bimba che sogna di ritrovare la madre (Maya) partita dieci anni prima in esplorazione verso il fondo dell’abisso (l’ignoto), una voragine che si apre al centro dell’isola dove è ambientato l’anime.
La discesa di Riko verso l’abisso funge da metafora di un percorso di crescita personale della protagonista.
Lo stesso percorso di crescita che è auspicato in maya.
wia – L’attacco dei giganti
Una caratteristica comune a molti anime giapponesi è la presenza di protagonisti molto introspettivi. Dato che wia è altrettanto introspettiva, sceglierne uno in particolare non è stato semplice.
Abbiamo deciso di optare per uno degli anime più belli di sempre, L’attacco dei giganti, dove il protagonista Eren, sostanzialmente, si fa una valanga di seghe mentali, che però finisco per guidarlo in un percorso personale in cerca della propria natura, donandogli una migliore consapevolezza di sé.
estate – Devilman Crybaby
Nel finale di estate si parla della fine del mondo come di una grande festa, una vera e propria liberazione alla quale parteciperemo tutti, ma dalla quale non uscirà nessuno. L’andamento del testo sembra seguire la sceneggiatura di questo anime, un crescendo di episodio in episodio, fino alla distruzione ed al completo annullamento finale.
chalet – Yotsuba &!
Questo anime parla di un padre e una figlia sempre in viaggio.
Durante la storia il padre e tutti i personaggi incontrati nel percorso, spiegano alla figlia in maniera dolce e rilassata ad affrontare la vita, sempre, con positività: chalet è un brano dove si celebra proprio questo tipo di dinamica padre/figlia.
g – Death Note
g è un brano che parla di depressione. In Death Note uno dei protagonisti è lo shinigami Ryuk, un dio della morte in grado di togliere la vita alle persone semplicemente scrivendo il loro nome dentro uno speciale taccuino. Ryuk è annoiato dalla sua esistenza a tal punto da lanciare sulla terra uno di questi quaderni, generando il terrore al solo scopo di dare una scossa alla sua vita.
Il suo disagio lo porta a compiere questo gesto orribile con leggerezza, senza dare il giusto peso alle sue azioni, condizione con la quale molti nella depressione devono fare i conti.
calore – Cowboy Bepop
Il “sudore” è la parola chiave che lega il brano con questo anime stupendo.
Sia l’ambientazione che i personaggi sono decadenti, sporchi, trasandati e portano avanti le loro grandi imprese con enorme fatica, sia fisica che morale.
L’ambiente descritto nell’anime è paragonabile a quello di calore: Bangkok, Chaos Street, il caldo tra la folla, e ci si mettono pure le zanzare!