E se il pubblico di figuranti di X-Factor fosse un bene?

Seconda ondata, di coviddi ce n’è eccome e locali che chiudono di nuovo con lockdown incombenti. Televisione che torna ad essere l’unico modo per vedere qualcosa che assomigli a un live, o uno spettacolo teatrale, ed ecco che anche i dettagli possono bastare per scatenare un po’ di rabbia. Un aspetto su tutti: il pubblico presente nel teatro del Maurizio Costanzo Show, con le persone separate da pannelli di plexiglass come tanti sportelli delle Poste, ma soprattutto quello presente ai live di X-Factor, con tanto di frase ripetuta più volte da Alessandro Cattelan: «Nel rispetto delle norme vigenti».

Addio concerti con pubblico, ma non in Tv

Ma di quali norme parla? Perché nelle prime puntate, quelle registrate, dove davvero le allora «norme vigenti» avrebbero permesso un pubblico fino a 200 persone si è preferito uno scenario a porte chiuse, e al primo live, invece, con la chiusura dei live club e sale da concerto, ecco che compare il pubblico.

Se da una parte guardare quelle persone festanti, gli applausi, le urla, faceva un gran bene all’anima, dall’altra la rabbia cresceva sempre di più. Perché in tv sì e dal vivo no? Ma mi ritengo una persona coerente, e per questo invece che vomitare questo disagio sui social mi sono messo alla ricerca delle motivazioni di questa scelta, sicuro che non poteva passare inosservata una tale anomalia. E mai avrei pensato che il pubblico in una trasmissione televisiva avrebbe catturato così tanto la mia attenzione. Ma tant’è.

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Il pubblico di figuranti

Ecco la sorpresa: i membri del pubblico di X-Factor sono figuranti, gente presa appositamente, e quindi membri dello staff del programma. Fanno parte dello spettacolo e, in quanto membri dello staff, sono stati sottoposti a tampone. Ecco il barbatrucco per rendere sostenibile lo spettacolo: rendere il pubblico un non pubblico. La vena interpretativa potrebbe portare a una visione disincantata del tutto, arrivare a sentenziare che nella finzione dello spettacolo, anche il pubblico entra nei premi e si creano emozioni indotte a vantaggio dello spettatore da casa.
Ma sono un inguaribile romantico e per questo, in modo totalmente inaspettato anche per me, si è aperto un nuovo filone, quasi poetico, che ha portato possibilità insperate anche in un’ottica di locali di musica dal vivo.

X-Factor altro non è che la spettacolarizzazione televisiva di tutta la filiera del mondo dello spettacolo. Una filiera che ha, al suo interno, anche il pubblico. Per questo, in quest’ottica, la presenza di figuranti assume un senso non solo utile, ma potente. X-Factor rende possibile i live in un momento in cui non sono possibili. Porta spettatori laddove non è concesso. Fa i tamponi per una finalità mai pensata prima: l’esperienza culturale.

I tamponi nei live club

Da qui parte una folle idea, che in realtà ha una logica talmente tanto razionale che potrebbe quasi essere messa in pratica. La categoria degli organizzatori di eventi si sono fatti promotori, fin dall’inizio dell’emergenza, del messaggio secondo cui il mondo dei live non è un ricettacolo di untori, bensì un contesto di diffusione di contenuti culturali e sensibilizzazione alla prevenzione. Per questo, forse, più che sussidi per poter riaprire in modalità ridotta, potrebbe essere utile chiedere i tamponi ad esito rapido (non i sierologici, ma tamponi veri e propri), da somministrare a tutti coloro che vogliono partecipare a un evento.

Perché questo? Perché così non servirebbero limitazioni di capienze, questo perché i presenti sono tutti sani. Perché si concretizzerebbe ulteriormente il valore dei live club come luoghi di cultura e sensibilizzazione. Perché si alleggerirebbe il lavoro dei medici, consentendo di avere ancor più luoghi per effettuare tamponi, seppur con valore preventivo e non diagnostico. Perché così facendo aumenterebbe anche la mappatura della diffusione del virus e garantendo ancor più sicurezza e fiducia nelle persone che dovranno riconquistare la tranquillità di uscire di casa in sicurezza.

Addio rabbia, benvenuta speranza. Proprio da X-Factor, il talent che negli ultimi anni ha subito un crollo di qualità e di seguito, emerge il possibile gancio per una ripartenza davvero forte e vincente. E se quindi le «norme vigenti» di Cattelaniana memoria in realtà non esistono ancora, è bello pensare che quello portato in diretta dal programma è ciò che potrà ispirare le norme future.

Photo by John-Mark Smith from Pexels

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