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Verzuz è la conferma che Timbaland ha ancora molto da insegnarci

verzuz

di Flavia De Meo

Il 20 marzo 2020 Swizz Beatz e Timbaland, produttori musicali e pesi massimi della scena urban, lanciano Verzuz, una trasmissione estemporanea nata inizialmente per alleggerire il clima difficile del lockdown e portare un po’ di divertimento a milioni di appassionati di musica bloccati in casa a causa della pandemia. Nel giro di poco tempo, però, si sono resi conto che fra le mani avevano qualcosa di più di una semplice battle.

L’idea è semplice: prendere due icone della musica, prevalentemente dal mondo R&B e hip-hop, e metterle a confronto con le loro discografie in due turni di 10 canzoni, l’uno contro l’altro in diretta su Instagram per un’amichevole battaglia testa a testa. Nessuno vincitore, ma i fan potevano ascoltare le loro canzoni preferite e discutere all’infinito su chi avesse avuto la meglio.

Tantissimi gli scontri che ora sarebbero da citare: Lil Jon vs T-Pain, Alicia Keys vs John Legend, DMX vs Snoop Dogg, French Montana vs Tory Lanez, HitBoy vs Boi-1da, Ne-Yo vs Johnta Austin, per non parlare del duello Ludacris vs Nelly per i nostalgici dei primi anni 2000.

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La scalata inaspettata di Verzuz ora assume la forma di un marchio, con tanto di logo e account ufficiali sui social. Da agosto inoltre, dopo una guerra di offerte, il format ha iniziato una partnership con il servizio di streaming Apple Music e la piattaforma social Twitter, integrando le capacità audiovisive di Apple con l’aspetto social-engagement di Twitter, novità assoluta per il primo tanto da trasmetterlo in formato streaming anche sulle Apple TV.

Ma le collaborazioni non sono finite qui: per ogni puntata esiste un riassunto ufficiale “solo traccia audio” di Verzuz che può essere riprodotto sui servizi di streaming musicale TIDAL e Spotify.

Dopo il webcast, inoltre, sul canale YouTube di Verzuz si può vedere un replay della sfida o un breve riassunto, anche se le battle raggiungono spesso livelli di epicità tale da poter essere trovate facilmente su YouTube da ricaricamenti non ufficiali.

La potenza mediatica di Verzuz è diventata una vera e propria valanga che ha travolto l’intera black music americana, creando un clamore mediatico senza precedenti. Non a caso nomi eccellenti come Michelle Obama, Mariah Carey, Travis Scott, Chance the Rapper, Missy Elliot, Fat Joe, Tyrese, Busta Rhymes e Jamie Foxx hanno più volte fatto capolino tra gli utenti collegati.

Lo stesso Timbaland afferma:

We hear people want Luda and Nelly to tour, that Kevin Hart wants to do a Verzuz Comedy series, that we should hit other genres. We’re on it. Verzuz is bigger than us.

Ora però dopo questa lunghissima digressione vi chiederete: perché parlarne proprio ora? Il motivo segna data 31 agosto 2020: la consacrazione di Verzuz è avvenuta. L’ultima live che ha visto due big della scena r&b Brandy e Monica Verzuz sfidarsi è stato la puntata di Verzuz più vista di sempre con oltre 1,2 milioni di persone collegate.

Ma a cosa è dovuto tale seguito? Già qualche mese fa un articolo della CNN ha saputo rispondervi, racchiudendo il perché in quattro semplici ma non banali motivi.

Numero uno: la sezione commenti. Per chi durante la pandemia ha fatto anche solo un salto nelle dirette dj set di Jo Squillo sa benissimo di cosa stiamo parlando: gli spettatori si sintonizzano, certo, per il talento ed i brani degli ospiti, ma anche per la sezione commenti – dove spesso ci si prende un po’ gioco degli artisti e delle loro performance. Che si tratti di questioni tecnologiche, della scelta delle canzoni o anche di cosa indossano gli artisti, il popolo dei social media ha sempre pronto il meme più adatto alla situazione.

Ad esempio Teddy Riley e Babyface sono stati sfottuti per la loro età e la loro relativa incapacità di usare Instagram durante il loro primo tentativo di battaglia di Verzuz: “È come guardare i vecchi che usano i telefoni Jitterbug“, ha twittato il cantante Toni Braxton.

O anche Nelly è stato preso in giro da Corey Townsendscrittore di The Root – per aver avuto problemi di Wi-Fi durante la sua battaglia con Ludacris, paragonandolo a quella scena nel video musicale di Nelly per Dilemma, quando Kelly Rowland gli scrive mandandogli un messaggio su un vecchio telefono Nokia usando Microsoft Excel

Numero 2: l’effetto throwback. Quanti anni avevi quando Babyface ha lanciato When Can I See You o quando Hot in Herre di Nelly stava esplodendo senza sosta? Le canzoni suonate durante le battaglie di Verzuz ci riportano tutti a quel momento in cui abbiamo ascoltato quel brano per la prima volta, riproducendolo sui nostri vecchi lettori MP3 o CD. Il nostro posto riservato sulla DeLorean di Doc.

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Numero 3: l’interazione tra star in tempo reale. Certo, sappiamo tutti che questi artisti hanno già interagito tra loro in un modo o nell’altro, ma su Verzuz lo vediamo in tempo reale e con un livello di intimità tale che a volte ci sembra quasi di origliare una conversazione privata

Numero 4: ci riunisce. La più grande attrazione di Verzuz è che ha più il sapore di una festa in casa tra amici che di una competizione. In Italia spesso a far rumore è sempre la sfida vista come dissing, ma Verzuz è l’esempio di come lo scontro non debba necessariamente avere il dente avvelenato.

La domanda da fare ora quindi è solo una: chi saranno i prossimi a darsi battaglia?

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