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Scialla semper è stato il calcio di Cantona sulla scena musicale italiana

Scialla semper
Un’estate fa, in anteprima assoluta al Miami Festival e poi in tutta Italia, l’esordio davanti al grande pubblico del rapper più hardcore degli ultimi anni: Massimo Pericolo, che portava in tour il tanto discusso album Scialla semper.

Ma perché Scialla semper è stato tanto messo in discussione dalla critica? Principalmente perché, in un’epoca dominata dalle apparenze, si può definire un autentico disco rap. I contenuti di questo genere musicale, o perlomeno la parte che ha fatto più discutere, si è focalizzata eccessivamente sull’auto-celebrazione personale e sulla ricchezza senza riuscire a trasmettere un vero messaggio. Andrebbe letto, semmai, come il lancio di alcune tendenze e di un modo diverso di vivere la musica. Non soltanto da ascoltare, ma da ballare e da usare come intrattenimento.

Massimo Pericolo in Scialla semper racconta una storia vera: un trascorso in prigione per spaccio, una vita difficile senza l’affetto dei genitori e una mancanza di fiducia nel futuro. Iconica, a questo proposito, la scena del video di 7 miliardi in cui brucia la sua scheda elettorale: non voleva invitare le generazioni più giovani all’abbandono del senso civico, ma trasmettere loro il desiderio di testimoniare – attraverso un gesto estremo – quanto sia difficile oggi come oggi aver fiducia nella politica.

Una vita in provincia, senza lusso e bisogno di apparire. Un disco crudo, splatter e senza giri di parole che entra nella scena musicale italiana a gamba tesa. Proprio come il calcio scagliato da Eric Cantona a Matthew Simmons, il tifoso del Crystal Palace che il 25 gennaio del 1995 aveva insultato il calciatore a fine partita.

Un gesto brutto e certamente da condannare, ma che visto come metafora può spiegare tante cose.

Cantona era un giocatore fisicamente forte, dotato di intelligenza tattica e furore agonistico. Un trascinatore, un simbolo che si porta dietro anche il lato oscuro di queste caratteristiche: su tutte l’essere molto esposto, soprattutto quando combinava qualcosa di sbagliato. Infatti, nella sua carriera sportiva e fuori dal campo, il calcio al tifoso non è stato l’unico episodio che lo ha messo in discussione dal punto di vista umano. Eppure il senso di tutto questo è chiaro: quello che Cantona volere dire era semplicemente io sono questo, gioco a calcio, non sono perfetto.

L’impatto di Massimo Pericolo con Scialla semper ha attirato l’attenzione di tanti, soprattutto per questo motivo: piace perché è così, perché riesce ad esprimere sé stesso. Perché non deve apparire ma può essere autentico e la sua energia e i suoi messaggi arrivano dritti al suo pubblico. Con tanti difetti e con un linguaggio abbastanza sporco, che probabilmente non piaceranno a molti ma che sono riusciti a lasciare un segno.

In un certo senso una storia simile a quella del campione francese, bandiera dello United. Quel calcio, per modo di dire, è arrivato in faccia a tutti: chi cerca solo di emulare verrà ricordato come uno tra tanti, chi riesce a dire qualcosa facendo emergere sé stesso, potrà essere ricordato da tutti. Forse sarebbe il caso di smetterla con la costruzione e l’ostentazione di un personaggio, senza senso e senza alcun fondamento. Qualcuno lo ha capito e in un certo senso il trend, da qualche parte è già cambiato.

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