Ascolti sempre musica italiana e non sai da dove iniziare per cambiare un po’? Ecco il nostro 7bello sui brani stranieri che di sicuro non conosci, ma che non puoi perderti
Diciamo la verità, nel nostro paese l’esplosione dell’indie, poi itpop, degli anni 10 ha portato la musica italiana al centro del dibattito socio culturale del nostro paese. Per un tot di anni, precisamente dal 2015/16 al 2020 le line up dei festival, le programmazioni radiofoniche, la new music Friday di Spotify sono state monopolizzate dalla musica italiana. Mai come in questo ultimo decennio sono comparsi centinaia di migliaia di artisti, band tutti accomunati dalla voglia di scrivere musica (spesso di merda ma questa è un’altra storia) rigorosamente in italiano. Perfino quei pochissimi esempi di artisti italiani i cui esordi ce li ricordavamo in lingua inglese come Joan Thiele e Ginevra sono finite a cantare in italiano, segno che in Italia se canti in inglese sei fottuto.
I motivi di questa avversione verso l’estero sono molteplici: da un lato l’Italia è un paese piccolo, con pochi migranti (che Salvini ne dica) e questo limita le contaminazioni linguistiche e culturali, dall’altro c’è anche da dire che storicamente l’Italia a livello musicale non ha nulla da invidiare a nessun paese, siamo comunque il paese dell’arte e della cultura (anche se spendiamo in cultura quanto l’Uganda, ma anche questa è un’altra storia) quindi questa eredità così pesante sebbene così importantissima, rappresenta un ulteriore freno all’esterofilia a favore dello scrivere in italiano.
Senza entrare nel merito di questo discorso e senza dare un giudizio su se questa cosa sia o meno positiva un fatto incontrovertibile è che a parte le merdate reggaeton estive in spagnolo e qualche pop star isolata qua e la noi di musica straniera ne sappiamo ben poco, ecco quindi a voi 7 brani fighissimi di cui ignoravate l’esistenza rigorosamente stranieri.
Br3nya – Plenty (Too Trendy) (Virgin / Universal UK)
Quanto ti fa muovere il culo Br3nya? Sembra di risentire una versione aggiornata della Kelis dei tempi migliori. Fresca di firma con Universal Uk Br3nya è pronta per diventare una potenziale superstar del panorama rap internazionale
Yellow Days – Treat You Right (Sony Music UK)
Yellow Days in Italia una volta è anche passato (con discreto successo) ma potrebbe conquistare molto più pubblico, l’organetto all’inizio ti catapulta in un’altra dimensione e la sua voce ti tiene dentro un mondo tutto nuovo. Fa musica nera, ma con le chitarre elettriche insomma ce n’è per tutti i gusti.
Lianne La Havas – Paper Thin (Warner Records UK)
Nata a Londra da padre greco e madre jamaicana è la testimonianza che il meticcio è la parte più bella dell’evoluzione. La sua voce meravigliosa e questo neo-soul dolce e leggero sono curativi per l’anima. Ricorda molto Rhye in certi passaggi, consigliatissima.
Skullcrusher – Places/Plans (Secretly Canadian)
Su Spotify risulta essere il suo primo brano, su IG ha poco più di 2k di follower: potrebbe essere quella volta in cui grazie a questo articolo tra 10 anni potrete dire “io la ascoltavo dai tempi di Places/Plans”. Se avete voglia di un filo di depressione questa è l’artista che fa per voi.
Faye Webster – In a Good Way (Secretly Canadian)
Faye Webster è una sorta di diva d’altri tempi. Indie – folk, pop, r&b, soft rock sobrio ma estremamente elegante e naturale che ti lascia senza fiato. “I didn’t know that I was capable of being happy right now” è un bel incipit di questi tempi, che sia di buon auspicio.
Koralle – Fuel feat Turt (Melting Pot)
In realtà Koralle è italiano e nel nostro paese è conosciuto come Godblesscomputers. Che dire, Lorenzo è uno dei migliori producer in Italia, la collaborazione con il rapper tedesco Turt testimonia che a volerlo c’è spazio anche per l’Italia nella scena internazionale. Ascoltare per credere.
Healy – Nikes on (RCA Records)
Il ragazzo di Menphis dopo un album molto fortunato datato 2017 decide che è arrivato il momento di tornare sulle scene con questo pezzo perfetto per la primavera. Potessimo fare una gita fuori porta ce lo pomperemmo nelle case. Non può certo mancare nel nostro 7bello di brani stranieri che non conosci!
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