Ci sono pochi artisti che riescono a fare un disco “spontaneamente complicato”, dove tecnica e ricerca creativa si fondono per dar vita ad un progetto artistico che si ferma nel tempo, concretizzandosi nelle bande magnetiche di un nastro. What Kinda Music di Tom Misch e Yussef Dayes è un capolavoro di scrittura e sicurezza creativa, provare per credere.
Questo disco, infatti, è un omaggio al solo musicista che aveva le stesse premesse negli articoli, nelle recensioni, ad ogni pubblicazione: sua maestà Miles Davis. La leggenda del jazz e della musica contemporanea è esplicitamente citato in tutte le parti di questo disco nell’artwork della copertina, nelle ritmiche e nelle melodie. Citato, non copiato, perché il genere musicale e i tempi sono diversi ma credo che sia una cosa bella dare atto di un confronto a tempore.
In coppia questi due artisti si bilanciano e completano limando gli spigoli l’uno dell’altro in una complementarità stupenda. Se penso alla discografia Tom Misch e cerco di attribuirci un “difetto artistico” direi che la sua voce a volte è troppo perfetta e chiara per il suo genere; per Yessef Dayes penso alle ritmiche un po’ complicate, mentre ascolto il brano Tidal Wave o Nightrider un nuovo groove mi avvolge e non mi fa pesare certe elaborazioni che lasciano il tempo che trovano.
Era ora che qualcuno riprendesse in mano la sperimentazione nell’era della distribuzione digitale dove il confronto artistico non passa quasi mai da una conversazione reale tra persone, la musica oggi parla da sola e, per un grande artista, l’unico modo per portare avanti un percorso di crescita, contando gli streaming, è creare qualcosa di unico e bello e in questo loro ci sono riusciti perfettamente.
Tom & Yussef sono due poco più che ventenni che hanno deciso di far fare un percorso diverso alle loro carriere musicali, deviando in una direzione sconosciuta e divertente che riesce ad ipnotizzare durante l’ascolto dei brani che, nonostante la post-produzione e le strutture complesse, può vantare una coerenza e uno stile unici nel 2020; la title track What Kinda Music ne è l’esempio.
Spesso mi capita di sentire dischi di ragazzi che hanno studiato jazz e che vorrebbero portare nella musica leggera l’intenzione del genere, immancabilmente vengono criticati, giustamente, per la superbia compositiva che caratterizza i loro contenuti musicali cose della serie “complicato non significa figo”. La forza di questo album sta nel fatto che sia un musicista jazz che un ascoltatore della strada possono gustare le emozioni di questi due artisti, che fanno della diversità un marchio che li porterà a salire sull’olimpo della musica.
Chicca per gli intenditori un po’ radical chic: Storm Before The Calm.
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